sabato 19 febbraio 2011

Sanremo 2011 - Luca e Paolo - Indifferenti - Antonio Gramsci.mp4

La Città futura - Antonio Gramsci 1917

Odio gli indifferenti. Credo che "vivere vuol dire essere partigiani". Chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita.
Perciò odio gli indifferenti. L'indifferenza è il peso morto della storia.
L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; e ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che si ribella all'intelligenza e la strozza. Ciò che succede non è tanto dovuto all'iniziativa dei pochi che operano, quanto all'indifferenza, all'assenteismo dei molti. Ciò che avviene, non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia fare, lascia promulgare le leggi che poi solo la rivolta farà abrogare, lascia salire al potere gli uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare.
La fatalità che sembra dominare la storia non è altro appunto che apparenza illusoria di questa indifferenza, di questo assenteismo. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: "se avessi anch'io fatto il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, il mio consiglio, sarebbe successo ciò che è successo?"
Ma nessuno o pochi si fanno una colpa della loro indifferenza, del loro scetticismo, del non aver dato il loro braccio e la loro attività a quei gruppi di cittadini che, appunto per evitare quel tal male, combattevano, di procurare quel tal bene si proponevano.
Odio gli indifferenti anche perché mi dà noia il loro piagnisteo di eterni innocenti.
Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti."

venerdì 18 febbraio 2011

Era una mattinata movimentata, quando un anziano gentiluomo ...

di un'ottantina di anni arrivò per farsi rimuovere dei punti da una
ferita al pollice.

Disse che aveva molta fretta perché aveva un appuntamento alle 9:00.

Rilevai la pressione e lo feci sedere, sapendo che sarebbe passata
oltre un'ora prima che qualcuno potesse vederlo.

Lo vedevo guardare continuamente il suo orologio e decisi, dal momento
che non avevo impegni con altri pazienti, che mi sarei occupato io
della ferita.

Ad un primo esame, la ferita sembrava guarita: andai a prendere gli
strumenti necessari per rimuovere la sutura e rimedicargli la ferita.

Mentre mi prendevo cura di lui, gli chiesi se per caso avesse un altro
appuntamento medico dato che aveva tanta fretta.

L'anziano signore mi rispose che doveva andare alla casa di cura per
far colazione con sua moglie.

Mi informai della sua salute e lui mi raccontò che era affetta da
tempo dall'Alzheimer.

Gli chiesi se per caso la moglie si
preoccupasse nel caso facesse un po' tardi.

Lui mi rispose che lei non lo riconosceva già da 5 anni.

Ne fui sorpreso, e gli chiesi 'e va ancora ogni mattina a trovarla
anche se non sa chi è lei?

L'uomo sorrise e mi battè la mano sulla spalla
dicendo: "Lei non sa chi sono,
ma io so ancora perfettamente chi è lei

Dovetti trattenere le lacrime... Avevo la pelle d'oca e pensai:
'Questo è il genere di amore che voglio nella mia vita.

Il vero amore non è né fisico né romantico. Il vero amore è
l'accettazione di tutto ciò che è, è stato, sarà e non sarà.

Le persone più felici non sono
necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che
traggono il meglio da ciò che hanno.

La vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta,
 ma di come danzare nella pioggia.

sabato 5 febbraio 2011

Caparezza- Vengo dalla Luna


Io vengo dalla Luna che il cielo vi attraversa, e trovo inopportuna la paura per una cultura diversa.
Chi su di me riversa la sua follia perversa arriva al punto che quando mi vede sterza.
Vuole mettermi sotto sto signorotto che si fa vanto del santo attaccato sul cruscotto, non ha capito che sono disposto a stare sotto, solamente quando fotto.
"Torna al tuo paese, sei diverso!" - Impossibile, vengo dall'universo, la rotta ho perso, che vuoi che ti dica, tu sei nato qui perchè qui ti ha partorito una fica.
In che saresti migliore? Fammi il favore, compare, qui non c'è affare che tu possa meritare.
Sei confinato, ma nel tuo stato mentale, IO SONO LUNATICO A PRATICO DOVE CAZZO MI PARE.
Io non sono nero, io non sono bianco, io non sono attivo, io non sono stanco, io non provengo da nazione alcuna, io si, io vengo dalla luna.
Io non sono sano, io non sono pazzo, io non sono vero, io non sono falso, io non ti porto jella ne fortuna, io si, ti porto sulla luna, io vengo dalla luna...
Ce l'hai con me perchè ti fotto il lavoro, perchè ti fotto la macchina o ti fotto la tipa sotto la luna?
Cosa vuoi che sia, poi, non è colpa mia se la tua donna di cognome fa Pompilio come Numa.
Dici che sono brutto, che puzzo come un ratto ma sei un coatto e soprattutto non sei Paul Newman.
Non mi prende che di striscio la tua fiction, io piscio sul tuo show che fila liscio come il Truman.
Ho nostalgia della mia luna leggera, ricordo una sera le stelle di una bandiera, ma era una speranza era, una frontiera era, la primavera di una nuova era era.
"Stupido, ti riempiamo di ninnoli da subito in cambio del tuo stato libero di suddito" No, è una proposta inopportuna, tieniti la terra, uomo, io voglio la luna!
Io non sono nero, io non sono bianco, io non sono attivo, io non sono stanco, io non provengo da nazione alcuna, io si, io vengo dalla luna.
Io non sono sano, io non sono pazzo, io non sono vero, io non sono falso, io non ti porto jella ne fortuna, io si, ti porto sulla luna, io vengo dalla luna...
Non è stato facile per me trovarmi qui, ospite inatteso, peso indesiderato, arreso, complici i satelliti che riflettono un benessere artificiale, luna sotto la quale parlare d'amore.
Scaldati in casa davanti al tuo televisore, la verità nella tua mentalità è che la fiction sia meglio della vita reale, che invece è imprevedibile e non il frutto di qualcosa già scritto, su un libro che hai già letto tutto ma io, io, io no. Io, io, io... Io vengo dalla luna.

martedì 1 febbraio 2011

Ma in che mondo vive Ratzinger?

Benedetto XVI critica i corsi di educazione sessuale.
Dice no alle unioni civili, al preservativo e ai gay.
Eppure la maggioranza dei cattolici non segue più questi precetti.
Non credo sia giusto che la Chiesa resti ferma sulle sue posizioni, 
dovrebbe rinnovarsi e adeguarsi a una realtà mutata.




Benedetto XVI dice:


" Non posso passare sotto silenzio una minaccia alla libertà delle famiglie in alcuno Paesi europei, là dove è imposta la partecipazione a corsi di educazione sessuale che trasmettono concezioni della persona e della vita presunte neutre, ma che in realtà riflettono una antropologia contraria alla fede e alla retta ragione."


Analizziamo: MINACCIA ALLA LIBERTA'? 
La minaccia alla libertà sarebbe il contrario, la NON formazione, sessuale, culturale, di qualsiasi formazione si tratti. C'è bisogno di una giusta formazione per ogni cosa, poi ogni singolo individuo sarà LIBERO di crederci o meno, di praticare o meno ciò per cui è stato formato, il sapere caro Ratzinger è LIBERTA'. Il NON sapere e far finta di niente è IGNORANZA!


Poi aggiunge:


"Approvare forme di unione che snaturano l'essenza e il fine della famiglia, finisce per penalizzare quanti, non senza fatica, si impegnano a vivere legami affettivi stabili, giuridicamente garantiti e pubblicamente riconosciuti"


Qui ci sarebbe un tema da fare, ma mi limito a dire che, caro Ratzinger, molti di coloro che si impegnano CON FATICA a mantenere in piedi un legame giuridicamente e pubblicamente riconosciuto hanno, SENZA FATICA, un o una amante! 
Mi fermo qui anche se ci sarebbero tante cose da dire, ma sarebbe inutile e rimarrà tale finché la Chiesa non riconoscerà la parità dei sessi, credo sia quello che limiti ancora e di molto la mentalità degli uomini religiosi, e non ammetterà che siamo esseri umani e in quanto tali, TUTTI pecchiamo. Soprattutto chi reprime i suoi istinti e poi li "sfoga" su creaturine innocenti...la pedofilia è da condannare non l'educazione sessuale, anzi una bella educazioni a sti pretacci pedofili ci vorrebbe proprio!